Diversificazione dell'ostricoltura regionale mediante la caratterizzazione qualitativa di due nuove tipologie commerciali di ostrica concava (golden e black) e potenzialità di mercato

Diversificazione_dell'ostrica_regionale

Bando Azione 3.A. Diversificazione dei prodotti ittici e della pesca – Intervento 3.A.2 Azioni a finalità collettive, progetti pilota

Piano di Azione FLAG Costa dell’Emilia-Romagna – Priorità 4 Mis. 4.63 PO FEAMP 2014-2020

RISULTATI PRINCIPALI

Ostricoltura. Progetto UNIFE dimostra come le ostriche allevate a Goro fanno bene alla salute e all’ambiente.

Sviluppare l’ostricoltura nella Sacca di Goro individuando processi produttivi innovativi e produzioni diversificate. Questo l’obiettivo del progetto “DIVERSIFICAZIONE DELL’OSTRICOLTURA REGIONALE MEDIANTE LA CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DI DUE NUOVE TIPOLOGIE COMMERCIALI DI OSTRICA CONCAVA (GOLDEN E BLACK) E POTENZIALITÀ DI MERCATO” recentemente concluso e coordinato dalla Prof.ssa Elena Tamburini del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione dell’Università di Ferrara. Finanziato nell’ambito della Priorità 4 FEAMP 2014-2020 SSL FLAG COSTA DELL’EMILIA-ROMAGNA- Intervento 3.A.2, il progetto è stato svolto con il supporto della Cooperativa Sant’Antonio di Gorino, che produce la Golden e la Black Oyster. A partecipare alla realizzazione delle attività anche ERGO Consulting srl, spin-off dell’Università di Bologna, Istituto Delta Ecologia Applicata Srl di Ferrara e Synaptic Srl di Firenze.

Grazie al lavoro del Dott. Edoardo Turolla, da alcuni anni sono stati individuati nella Sacca di Goro due particolari morfotipi cromatico di ostrica. Una di queste, ha il guscio di colore giallo-oro che la rende molto accattivante sul mercato e viene venduta con la denominazione di Golden oyster®. Visti i risultati e il consenso del mercato è stato isolato un secondo tipo cromatico dal guscio nero (Black oyster®), entrata in produzione nel 2022.

Il progetto, oltre ad avere come obiettivo finale di favorire la competitività e lo sviluppo di mercato delle due varianti di colore, insieme all’ostrica concava “tradizionale”, aveva lo scopo di analizzare le caratteristiche genetiche, chimiche e nutrizionali delle tre varianti evidenziando le eventuali differenze.

I risultati delle analisi, svolte in collaborazione con la Prof.ssa Chiara Scapoli (Dip. Scienze della Vita e Biotecnologie), Prof.ssa Luisa Pasti (Dip. Scienze Chimiche Farmaceutiche ed Agrarie), e il Prof. Giuseppe Valacchi e la Prof.ssa Mascia Benedusi (Dip. Neuroscienze e Riabilitazione), hanno permesso da un lato, di iniziare a comprendere i processi di trasmissione genetica del colore del guscio e delle diverse attività metaboliche legate alla crescita, dall’altro di verificare l’elevatissimo valore nutrizionale che caratterizza tutte e tre le varianti allevate a Goro.

Per tutte e tre, infatti, ma in particolare la Golden e la Black, si è calcolato basterebbero due-tre ostriche al giorno per assumere la dose giornaliera consigliata di acidi grassi insaturi essenziali omega-3, presenti anche nel giusto rapporto omega-3/omega-6, sostanze che come è noto svolgono un’azione preventiva nei confronti di molte patologie diffuse come le cardiopatie, ipercolesterolemia, ipertensione e aterosclerosi. Inoltre, grazie al progetto, abbiamo dimostrato anche la elevata capacità antiossidante e antinfiammatoria della carne di ostriche allevate a Goro, associata ad un contenuto calorico per 100 grammi di prodotto basso. Gli acidi grassi sarebbero anche responsabili del profilo organolettico peculiare delle tre varianti. In particolare, le ostriche Black e Golden sono particolarmente ricche di polifenoli, flavonoidi, e carotenoidi, che oltre ad essere importanti per la salute, sono sostanze che possono essere riconosciute anche tra le responsabili del colore viola scuro/nero e giallo-oro, rispettivamente.

“Tutto questo senza dimenticare – afferma la Prof.ssa Tamburini - che le ostriche, essendo dotate di guscio calcareo, mentre crescono assorbono anidride carbonica dal mare, riducendo quindi l’impatto delle emissioni climalteranti”.

Le ostriche sono comunque ancora un prodotto associato al lusso e ad un consumo legato a un’esperienza complessiva di gusto e fascinazione che deriva anche dal territorio di provenienza (immaginario attualmente legato per lo più alla Francia) e servirebbe un intervento mirato e condiviso per diffondere tra i consumatori la percezione del prodotto locale e che fa bene all’ambiente e alla salute. La produzione di ostriche dai tratti originali e facilmente distinguibili sul mercato rappresenta perciò un’azione valorizzante del territorio, dal momento che, non solo sono allevate in un’area ben precisa, ma sono le uniche ostriche completamente Made in Italy presenti sul panorama nazionale.

 

ll giorno 5 aprile 2023 a Goro (Via del Corpo delle Capitanerie di Porto n.2) è previsto il meeting conclusivo di progetto in cui verranno presentati i risultati agli stakeholders.